scuola di ricerca spirituale

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Il sistema corpo-mente-spirito


Di Giuliana Viel

Allineamento dei corpi energetici e della struttura sottile del campo attraverso le possibilità identificative della mente, attraverso il potere evocativo delle immagini e della capacità vibratoria del suono.

In molte delle discipline che abbiamo scelto come percorso, ci troviamo ad utilizzare sistemi di credenze, linguaggi, immagini e suoni finalizzati alla percezione e all’utilizzo dell’energia o, propriamente per quanto riguarda una branca delle discipline orientali, del qi.Le pratiche e la visione collegate a questo sistema di credenze, ci portano necessariamente a cercare di individuare un tessuto connettivo che ci permetta di dialogare, intendendoci sui contenuti e sulle modalità di quello che stiamo cercando di condividere, e sulle finalità di quanto andiamo a sperimentare e promuovere. Se per quanto riguarda contenuti e modi abbiamo ormai una certa elasticità e disponibilità nel convenire che gli uni e gli altri possano rappresentare le proprie appartenenze con stili, tecniche, maestri, differenti, sulle questioni di indirizzo, “perché si pratica e cosa si cerca di realizzare realmente”, è più difficile intendersi.In sostanza, fino a che ci manteniamo all’interno di un ambito formale, tutto sommato pur con differenze cerchiamo di intenderci usando un linguaggio comune, e a volte quasi convenzionale (forma, energia, meridiani, campo o struttura energetica, ecc;). Quando la riflessione si fa necessariamente più profonda, perché prevede una relazione con la dimensione trascendente dell’esistenza, le parole quasi mancano.A mio avviso, il sistema di credenze non è sufficiente a determinare il perseguimento degli obiettivi, vale a dire, la forma di per se stessa non determina la sostanza, quando per sostanza intendo la qualità dell’informazione che passa attraverso il campo di cui siamo portatori... Ma andiamo per ordine: il corpo energetico, inteso come il prolungamento sottile che si estende oltre il corpo fisico, ha delle configurazioni che lo rendono riconoscibile e che sono in relazione stretta con la struttura del campo-pensiero-emozione del corpo. Penso che non si possa parlare di qi indistinto, perchè in realtà ogni volta che respiriamo, ci muoviamo e contemporaneamente utilizziamo la mente creando pensieri-emozione o emozioni-pensiero, connotiamo il qi estendendo al campo le caratteristiche fisico-emozionali del pensiero che abbiamo prodotto attraverso la mente.Per mente intendo l’emanazione diretta del pensiero, unita al sistema di credenze relativo, che ha capienza e rappresentazioni molto più ampie e più sfumate, e che, proprio per questo motivo, ha livelli di associazione più astratti, completi e unificanti, i quali corrono parallelamente ai livelli fondamentali di intelligenza riscontrabili in natura.Durante i momenti in cui soggettivamente cogliamo e sperimentiamo uniformità fra un’ idea nella sua accezione più astratta, l’informazione emotiva che le è riconducibile, e lo strumento corpo senza la caratterizzazione individuale, attraversiamo stadi di consapevolezza più ampi e, delocalizzando la mente identificata con l’ego, l’identità viene trascesa, la coscienza può sperimentare se stessa e viversi come un campo puramente astratto e illimitato.Sono due le polarità interessate da questo processo e direttamente applicabili nella sperimentazione: agire nel presente e nella realtà del corpo e della sua mente per poterne, però, trascendere i confini; presenza e latenza; identificazione e vacuità. L’infinitamente piccolo, il movimento, si confronta con l’infinitamente grande, il vuoto, come presenza ed assenza di ogni cosa.Quando si viene iniziati dall’informazione seme di un concetto, e, attraverso quel processo magico dell’intuizione, se ne intravedono e percepiscono le implicazioni su tutti i piani dell’ essere, mentale, emotivo, fisico, si fa agire per un istante l’infinitamente piccolo (la poiesis, il momento germinale comune ad ogni

informazione) con l’infinitamente grande (la coscienza che tutto comprende e che allinea quel piano di realtà seppur piccolo a cui ci si è collegati, con il proprio personale piano).Le recenti teorie della fisica stanno concretizzando quello che per Einstein era un sogno, poter incorporare in un'unica teoria unificata dei campi le due forze, quella di gravità e quella elettromagnetica.Dentro la struttura di questa teoria del campo unificato, le particelle e le forze elementari che riempiono l’universo sono soltanto stati vibrazionali di un campo singolo, sottostante, universale, unificato di intelligenza della natura.Tornando al nostro sistema corpo-mente, ritengo che il corpo energetico si possa considerare l’elemento unificante e di relazione fra le parti dell’essere, cioè il campo nel quale interagiscono frammenti dell’essere a diversi livelli di frequenza, e a diversi stadi di consapevolezza e coscienza. Non solo nell’individuo vi sono alternanze continue di stati, di elaborazioni mentali, di esperienze fisico-sensoriali che si ricollegano all’informazione dominante e in essere, ma anche all’interno di gruppi di appartenenza, familiari, sociali, politici, religiosi, vi sono informazioni, a cui gli individui concorrono, che richiamano esperienze e persone per appartenenza energetica e risonanza. Questo amplifica e rende coerenti i campi, o li esaspera a tal punto, da farli collassare. Allineare i corpi, in questa accezione, significa organizzare coerenza vibratoria e identificare di volta in volta nel processo evolutivo personale gli elementi utili, funzionali al superamento dello stallo, in cui il disassamento dei piani mantiene l’individuo.L’identità o le identità corrispondono a momenti in cui tutti gli elementi, anche se riguardano corpi energetici diversi, si trovano allineati, o per meglio dire centrati; per centratura si intende l’essere nel luogo più vicino all’identità assoluta, dove tutto concorda o vibra alla stessa frequenza.In questo senso, l’utilizzo della visualizzazione durante gli allenamenti di qi qonq può essere considerato come un passaggio verso l’individuazione del dualismo Identificazione - Presa di distanza dall’oggetto che ci siamo dati come strumento di osservazione dei processi della mente. Nel concordare la mente ad uno stato, o nel prenderne distanza, vi è l’assimilazione energetica di un campo ad un altro con determinate caratteristiche; se l’identificazione è sufficientemente forte, lo spostamento può avvenire da un livello di frequenza ad un altro, da un’esperienza mentale, emotiva o fisica ad un’altra.Il pensiero vibra alla frequenza della propria velocità, e allo stesso modo le immagini e i suoni; mentre si muovono compiono una rotazione, si colorano, si animano per effetto delle nostre elaborazioni,e fanno vibrare come una corda di violino tesa tutto il corpo energetico di appartenenza.Dal pensiero alla materia, dal sottile al grossolano, più la concordanza fra macrocosmo e microcosmo è maggiore, più si riduce il livello di sofferenza interiore, perché si riduce la distanza fra i due mondi e non se ne vive la dissonanza.Accennavo nei paragrafi precedenti alle questioni relative alla centratura, e cioè, anche in questo caso, allo spostamento da un punto di osservazione ad un altro, ed è proprio lo spostamento lo strumento che utilizziamo più frequentemente.Nel ritsu-zen, per esempio, la gran parte del lavoro consiste nell’allenare la mente a percorrere tratti, ad ascoltare, a regolarizzare il respiro, a immaginare e dare una direzione, a sentire il ristagno e lo scorrimento del qi. In altri termini, attraverso l’immobilità, impariamo a percepire o ad attivare il movimento, impariamo a spostare l’attenzione dalle parti del corpo, al corpo nel suo insieme.Per i lassi di tempo in cui riusciamo ad imbrigliare la mente, dimentichiamo anche a chi appartiene il corpo che stiamo usando, i confini si fanno più labili e anche le connotazioni emotive che viviamo nella vita ordinaria subiscono un rallentamento.Si sente dire spesso di come la pratica marziale, o il seguire una disciplina, cambi nel tempo le caratteristiche interiori di chi la persegue. Lo spostamento e la trasformazione avvengono per concordanza: avviene, insomma, l’adeguamento di ciò che sta fuori con quel che sta dentro e viceversa.Questo avviene per ogni singola parte del complesso sistema che noi rappresentiamo, e ogni parte si può dare strumenti di lavoro appropriati. Con il pensiero lavoriamo sull’ascolto della latenza, cioè sulle strutture di pensiero che non arrivano ad essere consce, e che, tuttavia, ci appartengono, benché non ne abbiamo alcuna traccia.Con le immagini richiamiamo un’insieme di suggestioni o ricreiamo contesti già vissuti, permettendo al corpo di richiamare in essere emozioni utili al superamento di uno stato, o al mantenimento di una condizione già presente che si vuole affrancare. Con il corpo sperimentiamo tutto ciò che, grazie al cambiamento delle strutture di pensiero e all’aumento dell’ascolto e della sensibilità, di nuovo siamo in grado di produrre.Uno degli strumenti più efficaci che abbiamo a disposizione e che è trasversale a tutto il sistema corpo-mente-spirito è sicuramente il suono.Noi ci parliamo e parliamo ad altri continuamente, e i suoni che escono dal chakra della gola, prodotti dal nostro pensare, sono la mediazione che costantemente mettiamo in atto fra parti; fra ciò che sta dentro il nostro essere e ciò che sta fuori; fra ciò che possiamo dire e ciò che non è possibile o opportuno dire; fra quello che riusciamo a dire e ciò che è emotivamente così doloroso che quasi non si può pensare, e che escludiamo direttamente, portandolo nell’ambito della latenza.I suoni o le parole conducono messaggi diversi, e sono in grado di cambiare la realtà che viviamo: pensiamo semplicemente cosa è in grado di produrre un “grazie” o un “grazie” mancato, e pensiamo a quanto alcune parole siano in grado di ferire, a quanto invece siano in grado di produrre in termini di cambiamento.Il nostro qi, per tornare alle questioni che qui stiamo trattando, è connotato dalle parole, e dalle emozioni che quelle parole conducono al loro interno. Il suono vibra e connota di sé l’ambiente circostante o l’essenza stessa. È in grado di guarire e risanare, o uccidere più di quanto possa fare un attacco mortale.

L'uomo spesso diventa quel che crede di essere. Se io continuo a ripetere a me stesso che non riuscirò mai a fare una data cosa, può darsi che finisca per esserne davvero incapace. Al contrario, se ho la convinzione di riuscirci, acquisterò senz'altro la capacità di farla, anche se all'inizio non la possedessi”. (Gandhi)

Grazie al sacro effetto del mantra, si può udire il pranava o suono di Om.Il sacro suono viene udito in vari modi a secondo del grado di sviluppo che il devoto ha raggiunto nella purificazione del proprio cuore.Continuando a regolare il respiro secondo gli insegnamenti del Maestro spirituale, il verbo sacro si rende spontaneamente manifesto e diviene udibile.Quando questo mantra, il verbo, si manifesta la respirazione diventa regolare e arresta il decadimento del corpo fisico.

( Swami Sri Yukteswar)

Sutra:“ E trionfando sui poteri delle Tenebre e dell’ignoranza, l’essere umano diventa uno con Dio.” Vi è una porta che separa la creazione materiale e la creazione spirituale; superata questa porta l’uomo, si trova di fronte alla possibilità di percepire una realtà diversa da quella percepita fino a quel momento, rispetto alla propria condizione soggettiva, e alle 4 idee legate alla manifestazione: il verbo, il tempo, lo spazio e la particella atomo.Quali sono le possibilità con cui entra in contatto una volta superato il limite?Le otto potenzialità legate all’ascesi:Anima, il potere di ridurre il proprio corpo, o qualsiasi altra cosa, alle minime dimensioni desiderate, simili persino a quelle dell’atomo, anu.Mahima, il potere di ingrandire o rendere il proprio corpo, o qualsiasi altra cosa, mahat, ossia tanto grande quanto si desidera.Laghima, il potere di rendere il proprio corpo, o qualsiasi altra cosa, laghu, ossia tanto leggero quanto si desidera.Garima, ossia il potere di rendere il proprio corpo, o qualsiasi cosa, guru, ossia tanto pesante quanto si desidera.Prapti, il potere di apti,cioè, ottenere tutto ciò che si desidera.Vasitva, il potere di vasa, cioè, tenere ogni cosa sotto controllo.Prakamya, il potere di soddisfare qualsiasi desiderio, kama, per mezzo di un’irresistibile forza di volontà.Isitva, il potere di diventare Isa, Signore di tutte le cose. “In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre” (Giovanni,14, 12)





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