l'esperienza dell'illumiazione

Uno degli scopi di cui tanto si parla, e che nessuno capisce realmente bene che cosa sia, è quello di realizzare l’illuminazione.

L’illuminazione è frequenza, una frequenza luminosa, tale per cui la condizione luminosa interna corrisponde alla condizione luminosa esterna. Grazie a ciò, non vi è confine, grazie a ciò è possibile sperimentare ogni forma, muoversi nello spazio interno e nello spazio esterno, significa essere una cosa sola col cosmo.

Che cosa vuol dire ‘essere una sola cosa col cosmo’? Il cosmo è energia, se sei una cosa sola col cosmo, vuol dire che dentro e fuori non esistono, esistono solo nella tua rappresentazione, altrimenti non potresti fare quel tipo di esperienza.

La visione ce l’hai e fai parte del tutto in virtù dell’espansione che sei in grado di mettere in atto, in virtù dei confini che togli e in virtù della destrutturazione progressiva della tua componente egotica. Tutto questo va nella direzione di rendere sempre più labili le barriere.

Il principio di identità vale sempre, non si cancella, ma è un principio di identità più vasto, non è connotato dalle accezioni che normalmente il principio di identità possiede. Le sue caratteristiche si modificano e, a mano a mano che destrutturi una parte, ne costruisci un’altra.

Tale processo di destrutturazione e costruzione va avanti per molto tempo prima di arrivare alla condizione in cui sei un tutto continuo. Passi attraverso diverse fasi, non è possibile passare dal totalmente strutturato nel senso negativo, al totalmente destrutturato contenuto nello spazio infinito del cosmo. Diventeresti folle.

È un processo graduale e non può che essere così, perché come esseri umani abbiamo la tendenza a rafforzare l’identità e a mettere a disposizione di essa anche le realizzazioni dell’Essere. Noi invece tentiamo di fare esattamente il contrario: mettere a disposizione dell’Essere i processi formativi e qualificativi dell’identità.