scuola di ricerca spirituale

Insegnamenti

Esistenza piena


Da quando ho incominciato la pratica non ho mai mancato una volta al mio dovere, intendo dire al dovere verso me stessa. Il maggiore impegno è con sé stessi, e ciò è per i motivi più diversi.

Magari, all’inizio, è semplicemente perché senti di aver fatto la cosa giusta, quindi rispondi a un senso del dovere e della disciplina che hai acquisito, o che hai fatto tuo senza saperlo.

Poi, però, ti rendi conto che questo ti dà una sensazione di benessere: magari semplicemente è perché hai fatto quello che dovevi, hai messo a posto le cose, i tuoi doveri e le tue pratiche.

Poi ti accorgi che cambia la qualità della tua giornata, c’è quindi una differenza se fai o non fai la tua pratica.

Poi ti accorgi che incominci ad avere dei termini di paragone, questa è la svolta più importante: nel panorama delle tue pratiche e meditazioni quotidiane cominci a mettere in atto delle osservazioni, delle riflessioni.

Ti rendi allora conto che non solo c’è piacere e benessere, ma soprattutto c’è un’acquisizione lenta di esperienze che, senza accorgertene, metti a disposizione di qualche cosa di diverso rispetto al semplice contesto della pratica. È qualcosa che torna a beneficio della tua esistenza intera, fino poi ad accorgerti che l’esistenza intera è quella, non l’altra, quella cui pensi di tornare.

L’esistenza intera è quella da cui ti stacchi. Grazie a questo, incominci ad avere nostalgia per l’esistenza intera.

A quel punto non è più faticoso praticare, non hai più la sensazione di dedicarti alla disciplina, semplicemente è lì che vuoi stare, è lì che vuoi tornare, e da lì non ti vuoi staccare, perché lì c’è pienezza, mentre nell’altra condizione c’è separazione.

Spesso non ti accorgi neanche di ciò che ti accade nelle circostanze in cui sei più coinvolto, perché sei separato, o perché in quel momento non hai consapevolezza piena.

Al contrario, mi rendo conto che quando pratichiamo io ho gli occhi chiusi alla realtà contingente e, proprio grazie a questo, acquisisco una conoscenza e una percezione molto più ampie, senza paragoni.

Nella vita di tutti i giorni siamo «ipovedenti», quando invece chiudiamo gli occhi diventiamo immediatamente capaci di immaginare e percepire spazi così ampi che … ma che senso ha «tenere la luce accesa»?



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