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Cosa è la Danza dell'energia


Danza dell'energia

Testo scritto da Kenji Tokitsu

Cos’è la danza dell’energia?

Durante la mia ricerca sul metodo delle arti marziali, hopotuto rendermi conto, ma tardivamente, fino a che punto la danza ha avuto un ruolo importante nella formazine, nella trasmissione e nell’elaborazione tecnica delle arti marziali nel corso della storia. Devo confessare di aver trascurato a lungo questo aspetto. Solo nell’ultimo decennio ho potuto notare questo aspetto, e quindi aprirmi verso la ricerca della pratica della danza.

Ecco un’evocazione:

Il teatro Nô, che include una forma di danza, o piuttosto una base essenziale della danza, divenne una delle attività preferite dei samourai di alto rango e dei maestri d’arte marziale, perché potevano inserirvi la parte essenziale del movimento grazie alla quale doveva cominciare l’arte del gesto.

I maestri delle arti marziali cercavavno anche di precepirvi l’essenza della tecnica.

Confesso che per molto tempo non sono riuscito a capire perchè i maestri di una volta consideravano questo percorso così importante, anche se avevo imparato che si trattava di un fatto storico e culturale.

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Ecco il mio percorso personale.

Nella pratica delle arti marziali, ho cominciato con il karate. Durante i miei primi vent’anni di pratica, ho conosciuto 7 predecessori dotati di capacità e qualità fuori dal comune.

Tuttavia, visti con distacco, ho constatato che tute queste persone, senza eccezione, sembravano avre esaurito le loro risorse energetiche verso l’età di 45 anni, che mi sembra corrisponda all’apogeo delle loro capacità fisiche, e in seguito hanno iniziato a regredire si nel campo della tecnica che a livello della loro salute. La degradazione del loro stato fisico era ancora più evidente perché erano stati tutti brillanti atleti, perfino ececzionali. Oggi, soltanto 3 di questio settantenni sono ancora in vita, ma con una pessima salute.

Constatando questa situazione e prevedendone le conseguenze, ho iniziato a riflettere su cosa significa il metodo, perché nell’educazione che ho ricevuto le capacità di un praticante di arti marziali dovrebbero normalmente continuare ad aumentare con l’età.

Grazie a questa intuizione, a partire dagli anni 1980 ho iniziato a studiare diversi metodi riguardanti l’energia corporea, cioè i metodi del qigong (kikô in giapponese): l'esercizio del soffio o dell’energia.

Allo stesso tempo, nel corso della mia ricerca sulle arti marziali cinesi, sono venuto a conoscenza di un documento che mi ha fatto riflettere sulla danza. Ecco un brano del testo di Wang Xhianzhai:

« … In Cina, la dansa della boxe, che si chiamava jiànwu (letteralmente: danza della salute o del rinforzo) o wuwu (lett. danza marziale), era molto popolare all’epoca di Sui (581-618) e di Tang (618-907). Era praticata come un metodo per il benessere e la salute, e nello stesso tempo come un metodo di combattimento. Non era praticata solo dagli adepti delle arti marziali, ma anche da lettereati e sapienti. Dopo quest’epoca, la tradizione della danza si è persa.... Recentemente (all’inzio del 20° secolo) il Maestro Huang Mùqiao, ricercatore nel campo della arti marziali, ha ricostruito diverse forme di jiànwu sulla base dei suoi numerosi anni di pratica, studiando le pitture murali dei ruderi di Dui Huang e le immagini di danzatori su certe ceramiche antiche... »

Mi sembra importante ricordare questo testo, perchè abbiamo la tendenza a sottovalutare la tradizione. La danza jiànwu o wuwu è certo tradizinale, ma è stata dimenticata e persa, poi ricostruita. In qualche modo, è uan creazione recente, ma questo non impedisce la continuità della tradizione, nella misura in cui potete realizzare il contenuto essenziale veicolato dai gesti.

Durante i miei viaggi di ricerca a Taiwan nel 1989, in Cina nel 1990 e nel 1992, ho assistito ad alcune presentazioni di questo tipo di danza, di cui conservo un ricordo molto vivo. Ogni persona danzava in modo diverso. Non c’era una forma fissa, ma una ricerca di formazione dei gesti a partire da un preciso principio.

Ho anche studiato il principio del jiànwu grazie a certi documenti che ho potuto completare con quello che ho visto durante i miei viaggi. Ho quindi elaborato la mia danza personale, associando questo principio a quello del kikô del metodo Yayama e a quelli delle arti marziali.

All’inzioi degli anni 2000, ho così potuto elaborare una porima sintesi personale per formare un metodo di danza.

Con questa danza miravo soprattutto alla ricerca simultanea della salute, del benessere e dell’efficacia marziale. Ho chiamato questa forma di danza Jisen, che in giapponese significa « girare intorno a sè ». SI tratta per me di formare un’espressione corporea che permetta di coltivare l’energia affinando nello stesso tempo le tecniche gestuali. 





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